21 gen 2012

Chiarimenti sulla rivoluzione.

Io fin ora a parte due illustrazioni che non stavano ne di qua ne di la..sono stato in silenzio, ho cercato di leggere quanti più articoli possibili, ho guardato video ed ho parlato con gente che sta per strada a manifestare ( o rivoluzionare) cercando per quanto fosse possibile di non farmi condizionare ne dalle cattive voci ne da quelle a favore della protesta. Dopo quasi una settimana, c'è qualcosa che mi sfugge, non sono pienamente convinto di ciò che sta succendo, c'è un'Italia che a quanto vedo, può fare a meno della Sicilia delle arance, dei limoni, del pistacchio del latte e di tutti i prodotti che esportiamo varcando lo stretto ecc ecc. Non capisco se la sicilia può chiudere i rubinetti di petrolio e lasciare a secco il resto d'Italia e se si, perchè ancora non l'abbiamo fatto? Vedo e sento di supermercati vuoti, rifornimenti che hanno alzato il prezzo a 3 euro al litro, c'era stato chiesto di fare sacrifici e stiamo pagando più del dovuto. Era stato detto che si trattava di una rivoluzione apartitica e apolitica e vedo i giovanotti di forza nuova che oltre a farsi autoprogaganda con manifesti, con bomber e stivale gridano vergogna al gorverno Monti e a quello precedente(?).Cosa sta realmente succedendo? E se cominciassero oltre che i generi di prima necessità, a scarseggiare anche le medicine per i nostri nonni e gente malata? Che facciamo? li facciamo morire in nome di una vaga rivoluzione? E a Roma che fanno ? se la ridono? o il loro è un silenzio di preoccupazione? Tutti i festeggiamenti sui 150 anni dell'Italia unita.. che più che un unione sembra che gli italiani siano un popo di separati in casa.. Napolitano lo vede cosa sta succedendo ? I professoroni del governo "tecnico" lo stanno vedendo? Ci stiamo facendo la rivoluzione in casa.. quando le teste andrebbero tagliate un pò pù su!




Qualcuno mi chiarisca la situazione, grazie.

2 commenti:

Pensiero ha detto...

sei comunista? noooooooo

Unknown ha detto...

Non sono comunista! cos'è il "comunista"? o il "fascista", sono appellativi ormai in disuso, utilizzati dai nostalgici che credono ancora che ci siano delle fazioni...quando invece mangiano tutti allo stesso tavolo.