29 apr 2011

Mortal Kombat 9: la recensione per Ps3

Non potevano che essere loro
i protagonisti della copertina.
Avete mai sentito parlare di Mortal Kombat? No? Allora uscite subito da questo blog, anzi no, ve lo dico io.
Dovete sapere che i ragazzi di Nether Realm, hanno resuscitato dall’ Ade dei videogiochi un titolo che nell’ultimo decennio aveva lasciato con l’amaro in bocca molti dei fans della serie.
Ma andiamo con ordine.
Nel lontano 1992 le sale giochi del mondo erano affollate da ragazzini che se le davano di santa ragione a suon di hadooken e shoryuken e la Capcom era ben felice di non avere rivali sul campo dei picchia duro, fino a quando non approdò un prodotto zeppo di sangue, violenza, ossa e colonne vertebrali in bella vista ed una grafica realistica, tanto che sembrava di giocare con dei personaggi in carne ed ossa.
La Midway aveva creato il vero ed unico rivale di Street Fighter, ovvero Mortal Kombat.
Accendiamo la nostra bella console (io ho messo le mani sulla versione ps3, ma senza alimentare inutili console war, la versione xbox360 è pressoché identica) dopo le solite schermate con i loghi delle case che hanno contribuito alla realizzazione del videogioco, ci appaiono Scorpion e Sub-zero pronti a spaccarsi la mascella  alla pressione del tasto start.
Cominciamo col dire che off-line è possibile giocare fino a 4 grazie alla formula tag, dove i nostri combattenti si alternano all’interno del match grazie al tasto L1.
I personaggi selezionabili non sono tantissimi, ma non sono neanche pochi,  28 più due misteriosi DLC, diciamo che è la giusta misura considerando anche la presenza di due personaggi nascosti, di cui non rivelerò il nome e l’aggiunta di Kratos direttamente da God Of War.
Le modalità oltre alla classica scalata, sono:
Story mode, dove man mano che si prosegue con le vicende impersoneremo personaggi diversi, si comincia con un Johnny Cage in giacca e cravatta un po’ disorientato e alle prese con il primo torneo di Mortal Kombat.
I filmati non sono niente male, sono godibili e non vi verrà voglia di staccarli per proseguire la storia in quanto si scopriranno molte curiosità e come sono nati alcuni personaggi come Cyrax e Sektor.
Unica pecca è il doppiaggio in lingua italiana, davvero penoso e non si capisce davvero il perché.
Un’ altra interessante modalità è la torre delle sfide, ben 300 sfide con difficoltà graduale che vi metteranno alla prova e vi aiuteranno a conoscere meglio i personaggi.
Tralasciando l’allenamento che non apporta niente di nuovo rispetto ad altri giochi, passiamo direttamente alla sezione Extra, dove avremo la possibilità di sbloccare, immagini, artwork, musiche ma soprattutto fatality, costumi alternativi dei personaggi e i famosi codici che permettono di affrontare dei match nelle modalità più bizzarre, come ad esempio il combattimento senza testa, senza braccia, onirico ecc.
Per sbloccare i nostri premi bisognerà dapprima guadagnare crediti combattendo, poi accedendo alla cripta spenderemo i nostri guadagni spaccando lapidi, giustiziando poveri innocenti e dando il colpo di grazia a creature immerse in una palude di sangue.
Un grande ritorno è la riproposizione delle vecchie prove di abilità, “test your might” , “test your luck” e altri mini giochi davvero interessanti e impegnativi, non vi dico altro perché dovrete scoprirlo da soli e non ve ne pentirete.
Lo stile Mortal Kombat non si smentisce e questo capitolo in alta risoluzione riprende le atmosfere dei primi tre episodi.
Graficamente cupo, realistico ma con stile, nel senso che i personaggi non sono ne troppo “fumettosi” ne troppo umanizzati, i modelli poligonali sono ottimamente realizzati fatta eccezione per Johnny Cage e Liu Kang che appaiono un po’ troppo spigolosi.
Sangue ed ossa come se piovesse, le Fatality dettagliate nella loro crudezza sono le più violente di sempre, basta, per esempio, vedere cosa fa Noob Saibot al malcapitato nemico alla fine dei due incontri.
Oltre alle due, tre “Fatality” per personaggio ci sono anche le “stage fatality” e vi assicuro che stavolta non vi limiterete a scagliare il vostro avversario giù da un ponte o in una piscina di acido, farete molto ma molto di peggio.
Le animazioni sono fluide e spesso riprendono le movenze della versione 2D, questo oltre ad essere evocativo per i nostalgici, fa in modo che nonostante l’uso del 3D, non ci si discosti troppo dalla serie originale, i personaggi man mano che si massacrano hanno addosso i segni della lotta, per non parlare dei litri di sangue che si spargono per tutto lo schermo.
I fondali sono eccezionali, dettagliati e ricchi di effetti speciali, finalmente nel Pitt II potrete vedere combattere sullo sfondo quei due guerrieri che in Mortal Kombat II erano assolutamente statici.
Il comparto sonoro è abbastanza anonimo, non farete nemmeno caso alle musiche di sottofondo, distratti come sarete dal rumore di ossa che si frantumano e di calci e pugni che impattano nel corpo del vostro avversario e dai classici versi incomprensibili dei lottatori.
Novità gradita e assoluta è la mossa speciale denominata X-Ray che sicuramente avrete già visto in molti video di anteprima;
bene, riempita la barra sottostante, picchiando e facendovi picchiare avrete le possibilità di attivare questa special move davvero spettacolare dove potete vedere nel dettaglio anatomico il danno procurato al vostro avversario, quindi ossa, tendini,  muscoli e organi pulsanti che verranno letteralmente distrutti.
L’effetto è tanto doloroso quanto spettacolare.
Per quanto riguarda il gioco online, non ho avuto ancora il piacere di poter provare le modalità disponibili ne testare la qualità dei server, spero che il problema del PSN si risolvi presto.
Per quanto concerne la giocabilità c’è poco da dire, è immediato, divertente, c’è un ottima risposta dei comandi anche nelle combinazioni più veloci.
Anche a livello normale la difficoltà risulta davvero impegnativa, per alcuni può risultare frustrante ma per altri sarà un valido motivo per migliorarsi prima di affrontare nemici online.
Mortal Kombat è un titolo che merita di stare nelle nostre collezioni, si gioca e si rigioca volentieri, sia da soli che in coppia che in quattro giocatori, le modalità introdotte incrementano ulteriormente la longevità.
Al momento credo proprio che sia il miglior picchia duro in circolazione insieme alla sua controparte storica Super street  fighter IV.
Se dovessi dare un voto in decimi credo che questo Mortal Kombat possa meritarsi un bel 9\10, quindi se amate i picchiaduro e siete stanchi dei soliti combattimenti questo titolo deve essere assolutamente vostro.
I vecchi nostalgici sicuramente l’apprezzeranno, correte a comprarlo.

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