15 feb 2008

appello

Questo è un appello scritto da noi ersmus...
vorremmo inviarlo a qualche blog importante,giornali...ovunque..
una volta firmato rimandatelo indietro all'indirizzo giulia_calluori@yahoo.it .
Inviatela a tutti gli studenti erasmus che conoscete sensibili al problema del voto per l'elezione del nuovo parlamento nazionale italiano..
dobbiamo muoverci in fretta... domani sera o giovedi' al messimo la lettera degli studenti temporaneamente all'estero deve essere inviata...

Aspettiamo fiduciosi che questa e-mail torni indietro con un lungo elenco di firme.


In una situazione di “Emergenza politica” conseguente alla crisi del governo Prodi, da studenti “temporaneamente all’estero” (per lo svolgimento del progetto Socrates/ Erasmus) sentiamo
il dovere di partecipare alle votazioni per la elezione del nuovo Parlamento Nazionale.

Il “D.L. 1/2006, conv., con mod., L. 22/2006, art. 3-sexies” relativo all’Esercizio del diritto di voto dei cittadini temporaneamente all’estero per motivi di servizio o missioni internazionali prevede quali fruitori di tale diritto le categorie:

1. del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia impegnato
temporaneamente all’estero in missioni internazionali;
2. dei dipendenti di amministrazioni statali che per ragioni di servizio
si trovino all’estero in via transitoria e dei loro familiari;
3. dei professori universitari e ricercatori in servizio o impegnati in
attività di ricerca per almeno sei mesi all’estero;

La nostra situazione non è contemplata in nessuna delle suddette.
Non rientriamo neppure fra le categorie dei soggetti (degli Italiani permanentemente all’estero) iscritti e iscrivibili all’AIRE come da L. 470/1988, art. 2, comma 1:

Sono iscritti all’AIRE:
- i cittadini italiani che si sono trasferiti in modo permanente all’estero
e che conseguentemente sono stati cancellati dall’anagrafe della
popolazione residente (APR) nell’originario comune di residenza;
- i cittadini italiani nati all’estero il cui atto di nascita sia stato
registrato in Italia;
- le persone residenti all’estero che acquisiscono la cittadinanza
italiana;
- i cittadini italiani per i quali la residenza all’estero possa essere
accertata da un provvedimento dell’autorità giudiziaria;
- i cittadini italiani nati e residenti all’estero, i cui ascendenti non sono
nati, né sono mai stati residenti, in Italia.

La domanda che ci poniamo è, quindi, se esiste una qualche legge che tuteli la nostra posizione di Italiani “temporaneamente all’estero” per motivi di studio (nella fattispecie perché vincitori di una borsa di studio Socrates/ Erasmus).
In caso di risposta negativa l’unica possibilità per esercitare il nostro diritto di voto sarebbe quella di tornate in Italia.
A questo punto, il prezzo per l’esercizio di tale diritto diventerebbe particolarmente gravoso:
non essendo contemplati rimborsi per i viaggi aerei e non essendoci alcun riguardo per il disagio derivante dall’assenza di rotte dirette ed economiche per le rispettive città di residenza (ci riferiamo in particolare modo al Sud Italia).
Non riteniamo giusto che l’esercizio di voto debba costarci così tanto in termini economici e di tempo che, di fatto, verrebbe sottratto ai nostri impegni di studio.
Non possiamo nemmeno rimanere indifferenti di fronte alla vergogna, da una parte, di un doppio rimborso ai partiti (contemplato in una modifica di legge intervenuta nel febbraio 2006, che prevede 'l'erogazione del rimborso elettorale anche in caso di scioglimento delle Camere', legge n. 51 del 2006) e, dall’ altra, di una “quasi-costrizione al non-voto” messa in atto grazie a una serie di vuoti legislativi relativi alla nostra situazione.
Non ci sentiamo di avere peccato di superficialità nell’avere deciso di svolgere una attività didattica all’estero, nella sacrosanta supposizione (avendo votato appena due anni fa per le elezioni nazionali) che la prossima chiamata alle urne sarebbe avvenuta nell’anno 2011.
La presente vuole essere un grido, speriamo non disatteso, di aiuto e di protesta di studenti “temporaneamente all’estero” impegnati in una crescita formativa, didattica e personale, che si spera un giorno di poter mettere a disposizione in un paese che sembra non ascoltare piu’ le nostre voci.


dal blog : http://salviamolostato.blogspot.com/

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